Il cammello in Canada

Il Cammello in Canada

I bambini  di un paesino  del Canada  desideravano  molto avere  una motoslitta  ma era un regalo  troppo grande  e costoso  da chiedere  a Babbo Natale .

Così si misero d’accordo  di rinunciare  ognuno  al proprio  regalo  per  averne  uno  collettivo  che avrebbero  usato  insieme  e scrissero a Babbo Natale  una lettera firmata da tutti assicurandogli  che  tutti avrebbero giocato  con la motoslitta senza litigare.

A Babbo Natale l’idea piacque  molto e decise  di accontentarli  .

In un altro continente  in Africa più precisamente  in un villaggio  dell’Egitto vicino  al deserto i bambini  ebbero la stessa idea chiedendo  un cucciolo  di cammello.

La mattina  di Natale  in Canada stava nevicando  e i bambini  felici si chiedevano  di che  colore  sarebbe stata la motoslitta,  la maggioranza l’avrebbe preferita rossa.

All’indirizzo indicato trovarono uno scatolone  enorme, caspita sarà così grande per salirci tutti insieme  si dissero.

Quando furono vicini videro che lo scatolone si muoveva a tratti come se avesse i brividi, si guardarono perplessi e un po’ spaventati  e mentre stavano per aprire balzarono  indietro , dall’interno era partito un rumore strano sembrava un enorme starnuto.

Aprirono la scatola ed uno strano essere tremante  di freddo si diresse verso di loro.

Passato il primo momento di stupore e delusione si avvicinarono  per osservarlo meglio, era evidentemente   più spaventato  di loro e tremava   di freddo.

Non avevano  mai visto un simile animale  e non sapevano  come comportarsi, la prima cosa da fare era portarlo al riparo da quella tempesta di neve  in un luogo  caldo.

“John tuo padre possiede ancora quella stalla per cavalli?”

“sì adesso è vuota portiamolo là”

I bambini si mossero facendo segno al cammello di seguirli, non si muoveva ma quando li vide allontanarsi il pensiero di rimanere solo in mezzo a tutto quel bianco  e a quei fiocchi freddi che continuavano a cadergli  addosso gli fecero superare la paura, si mosse e incominciò  a seguirli.

“si sta muovendo, ci segue! Oh poverino guarda come scivola sulla neve si romperà l’osso del collo!”

Era quello che pensava anche il piccolo cammello ma poi si fece coraggio e con un po’ di fantasia pensò che su quella  neve soffice poteva avanzare come se si fosse trovato sulla sabbia del suo adorato deserto e pian piano cominciò a muoversi meglio.

Finalmente arrivarono alla stalla, abbastanza calda e riparata e pensò che non faceva tanto più freddo di certe notti trascorse all’aperto nel deserto.

Il deserto! Avrebbe voluto mettersi  a piangere , dove era capitato? 
Come  avrebbe potuto cavarsela? 
Cosa  avrebbe fatto?
Beh intanto per ora era al riparo e guardò con riconoscenza verso i bambini che non perdevano una sua sola mossa.

“Ci guarda con uno sguardo  dolce e riconoscente “ disse la bambina più piccola del gruppo e gli si avvicinò per fargli una carezza.

Subito il cammello si inginocchiò per farla salire sulle sue gobbe.

Oh esclamarono in coro i bambini, la piccola istintivamente salì aggrappandosi alle gobbe, il cammello lentamente si rialzò e quando lei vide dall’alto i suoi amici che guardavano in su a bocca aperta li trovò  così buffi che non ebbe più paura e scoppiò in una gran risata contagiando tutti con la sua allegria.

Amicizia era fatta! Quando volle scendere il cammello si inginocchiò di nuovo.

I bambini incominciarono a darsi un gran daffare per capire che animale fosse, cercarono sui loro libri di scuola ma non trovarono nulla poi finalmente John in Internet  alla voce animali vide  un’illustrazione. Eccolo è proprio lui! Si chiama cammello soprannominato la nave del deserto.

Il deserto! Oh povero piccolino come farà ad  adattarsi?

I bambini si riunirono e per prima cosa lo nutrirono e lo dissetarono.

Avevano preparato un contenitore d’acqua piuttosto grande perché  avevano letto che poteva rimanere senza bere per settimane,  per cui ne faceva enormi scorte, ma non volevano credere ai loro occhi quando se la bevve tutta in un sorso chiedendo con lo sguardo di averne ancora e ancora, per ben otto volte riempirono il contenitore!

Un bambino gli fece quattro gambali di pelo di foca per proteggergli le zampe dal freddo e dalla neve, con lana di vari ed allegri colori gli fecero una coperta di lana ; nelle giornate di sole andavano a spasso sulle sue gobbe in mezzo alla neve  ed erano l’attrazione di tutto il paese.

Il cammello si era abituato  e camminava benissimo sulla neve fresca ma aveva il terrore del ghiaccio, quando capitava su una lastra di ghiaccio andava giù di testa, sentiva il mondo scivolargli sotto i piedi e non riusciva a capire come i bambini si divertissero tanto quando andavano  a pattinare sulla pista ghiacciata.

Cercarono di convincerlo  a seguirli ma lui si impuntava sulle zampe e non c’era verso di smuoverlo di un solo millimetro.

Dopo la delusione iniziale  ora erano contenti di aver ricevuto il cammello al posto della motoslitta, si divertivano con lui e gli si erano affezionati.

Fu un’estate felice, il cammello era cresciuto e quando gli stavi in groppa vedevi il mondo veramente dall’alto; ma i bambini che gli volevano bene  iniziarono a preoccuparsi di quanto avrebbe sofferto ad affrontare l’inverno che stava arrivando.

Così scrissero a Babbo Natale  che rispose subito scusandosi.

C’era stato un disguido, uno scambio, la motoslitta era finita in Africa e il cammello in Canada.

Aspettava istruzioni, se i bambini lo avessero voluto era pronto a rimettere a posto le cose.

I bambini erano combattuti , volevano bene al cammello e non volevano separarsene ma proprio perché lo amavano capirono che  era egoistico costringerlo a vivere in un ambiente che  non era il suo e pensando a come tremava di freddo la notte del Natale precedente in cui era arrivato dentro lo scatolone riscrissero a Babbo Natale chiedendo cosa dovessero fare per ottenere lo scambio.

La risposta arrivò che cominciava già a nevicare . La Vigilia di Natale ognuno avrebbe dovuto  andare a letto presto, nessuno doveva restare col cammello nella stalla e la mattina di Natale tutto sarebbe ritornato al suo posto, il cammello in Africa e la motoslitta nella stalla.

Ora che si avvicinava il momento i bambini erano molto tristi ma fuori nevicava faceva freddo ed il cammello ne soffriva.

Il pomeriggio della Vigilia lo nutrirono, lo abbeverarono e gli strigliarono il pelo il cammello non cap

Anche lui voleva bene ai bambini e non gli piaceva vederli piangere per  cui volle portarli in groppa di nuovo sulla neve
anche se aveva tanto freddo.

La notte della Vigilia nessuno dei bambini dormì ma non si mossero dai loro letti come promesso a Babbo Natale.

Il mattino appena la campana suonò le 7 erano tutti in piedi, corsero alla stalla aprirono la porta, il cammello non c’era più, al suo posto una splendida motoslitta rossa fiammante; ma quello che diede loro la gioia più grande fu il pensare che il loro amico  era finalmente felice al caldo.

Là in Africa il cammello aprì gli occhi, ora si trovava sulla sabbia calda  con un cielo pieno di stelle sulla testa.

Era felice, pensò con nostalgia ai suoi amici all’altro capo del mondo, lo avevano aiutato, nutrito e come  ultimo atto d’amore si erano dati da fare per farlo ritornare a casa sua.

Da sotto le sue lunghe ciglia una lacrima scese, cadde sulla sabbia ma subito evaporò.

Teresa

Camel on the desert over the sunset vector

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