Le avventure di York

- York e la Piova -

YORK E LA PIOVRA

York e la sua compagna Dody una volta arrivati nella baia avevano conosciuto ed erano diventati amici con  gli altri pesci che vivevano lì.

Nella baia la vita era piacevole ma erano tutti d’accordo nel dire che al largo, molto al largo in un punto in cui l’acqua era profondissima viveva un’enorme piovra, la piovra degli abissi, di cui tutti avevano il terrore.

 

Nessuno per la verità l’aveva mai vista perché chi l’aveva incontrata non aveva mai fatto ritorno, solamente un delfino si era salvato tanto tempo fa e l’aveva descritta come un essere enorme e mostruoso munito di un’infinità di tentacoli.

York e Dody ascoltavano con un brivido di paura questi racconti ma col passare del tempo si erano convinti che si trattasse di leggende e che la piovra degli abissi in realtà non esistesse.

In genere i due squaletti nuotavano vicini ma quel giorno Dody si era allontanata incuriosita da una grande medusa luminosa di un bel colore arancione.

La seguiva stando bene attenta a non toccarla perché sapeva che se l’avesse toccata la sua pelle avrebbe iniziato a prudere in modo molto fastidioso.

Si rese conto di essersi spinta molto lontano in un punto n cui l’acqua era scura e profondissima, la medusa era scomparsa e faceva veramente buio perché i raggi del sole non filtravano così in profondità.

Sentì un brivido di paura e si girò decisa ad allontanarsi al più presto; stava nuotando in silenzio quando le sembrò di vedere salire dal fondo un’enorme testa munita di lunghi tentacoli.
La piovra degli abissi!

Con tutte le sue forze accelerò in direzione della baia ma improvvisamente l’acqua si tinse di nero e Dody non seppe più che direzione prendere.

La piovra aveva schizzato dal suo interno una gran quantità di nero di seppia per confondere la sua preda, mentre lei riusciva a sentirla ugualmente con i suoi lunghi tentacoli.

A quel punto Dody lanciò un grido di richiamo acutissimo sperando che York potesse sentirla e capire che si trovava in pericolo.

Lo squaletto aveva già notato l’assenza della sua compagna ma non se ne era preoccupato, quando però sentì il richiamo partì subito in quella direzione con un brutto presentimento

 

Continuò a nuotare senza sentire più nulla poi udì di nuovo distintamente il richiamo di Dody pieno di paura e terrore.

Si gettò in avanti, l’acqua si era fatta scura, non vedeva nulla, si sentì sfiorare da un tentacolo, la piovra!

Con tutto quel nero intorno era disorientato, in un punto alla sua sinistra sentiva qualcosa dibattersi, l’acqua ribolliva e immaginò che fosse Dody che tentava di liberarsi dai tentacoli della piovra.

Si buttò con coraggio in quella direzione con la bocca spalancata a tutti i suoi temibili denti pronti ad attaccare.

E se invece della piovra avesse colpito Dody? Gli sembrò di essere sfiorato dal corpo della sua compagna, allora si spostò più in alto verso quella che avrebbe dovuto essere la testa della piovra e affondò i denti con forza.

Sentì qualcosa cedere sperò di aver troncato di netto il tentacolo che avvolgeva la squaletta e si mise a gridare “fuggi Dody, scappa!”

Vide qualcosa muoversi nella direzione opposta alla baia “Non di lì dall’altra parte!”

La sagoma cambiò direzione, il suo cuore esultò, sicuramente si trattava di Dody.

“sei ferita?”

“no, York sei tu?”

“si sono io”

Non c’era tempo per parlare la piovra infuriata li stava inseguendo.

“più veloce Dody, nuota più veloce”

“non posso ho ancora quell’orribile tentacolo avvolto intorno a me che mi impedisce di essere veloce”

“resisti e continua a nuotare, vedrai che scivolerà via”

La piovra era accecata dalla rabbia e dal dolore, nessuno mai aveva osato sfidarla;

voleva distruggere i due squaletti ma quel tentacolo in meno le impediva di mantenere la direzione giusta, doveva spesso raddrizzarsi e pian piano perdeva terreno.

Quando le acque cominciarono a diventare meno profonde seppe di aver perso la partita, non poteva procedere oltre e suo malgrado fu costretta a battere in ritirata.

 

Solo quando York e Dody furono nella baia si sentirono al sicuro e poterono raccontare ai loro amici la brutta avventura.

Se non fosse stato per quell’enorme tentacolo che era ancora avvolto in parte al corpo di Dody quando erano arrivati, nessuno li avrebbe creduti.

York da quel giorno venne considerato un eroe e man mano che passava il tempo nei racconti e nell’immaginazione di tutti il tentacolo diventava sempre più grande e la piovra degli abissi un vero mostro.

 

York e Dody sorridevano senza smentire, in fondo faceva loro piacere essere considerati due supersqualetti.

Teresa

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